venerdì 8 giugno 2007

Auf wiedersehen


Cominciare a scrivere è un problema. Cominciare, in genere, è un problema, ma soprattutto quando si tratta di dover scrivere.
Fortunatamente al liceo ci davano tre, a partire dal quarto quattro ore per il compito in classe di italiano, perché in genere nella prima ora non scrivevo niente: al massimo facevo qualche disegnino o ghirigoro sul foglio di brutta. Mi serviva almeno un'ora per avere ben chiaro quello che dovevo dire, e trovavo assurdo che gli altri riuscissero ad iniziare a scrivere il loro tema già pochi secondi dopo aver letto la traccia. Sin dalle medie ho considerato questa cosa un mio grande difetto: non ero capace di comunicare immediatamente ciò che pensavo. Ora ho cambiato idea. Il compito di italiano è l'unica attività scolastica in cui ho avuto una media quasi costantemente al di sopra dell'8. Una volta la professoressa mi mise 6+ o 6½ perché in quel tema scrissi la parola "cazzo", e mi disse che doveva punirmi perché era un impeto di passione inappropriato. Invece era il risultato di una lunga, lucida riflessione e un'attenta selezione tra un ventaglio di possibili espressioni.
Ma il vero motivo per cui dico queste cose è che mi serviva un po' di tempo per pensare a come scrivere ciò che sto per scrivere: ho passato l'esame di inglese: 24: un 24 decisamente rubato.
E ho deciso: dopo la laurea vado via per un po'.

3 commenti:

Raffo ha detto...

bah
mi lasci senza parole, comunque "ci vuol molto più coraggio nel fuggir, che a restar, comunque sia: è quasi sempre più difficile andar via..."

Anonimo ha detto...

quoto il raffo ... l'ho sempre detto io ...

Felix85 ha detto...

io quoto il raffo.vado via ma poi torno.questa è e sarà sempre casa mia con pregi o difetti.