martedì 25 dicembre 2007

Lo spirito del Natale



Merri Crismas!

sabato 15 dicembre 2007

La nevica


Dopo tanto tempo Altamura è tornata ad essere coperta da un bianco e soffice manto di neve. L'ultima volta andavo ancora allo scientifico (quindi saranno passati almeno 5 anni...cazzo!) e ricordo che per l'intera settimana precedente le feste natalizie la scuola rimase chiusa. Quella stessa settimana in cui era prevista la "mitica" occupazione della scuola.
Ora, in quel periodo non avevi molto a cui pensare. Si viveva, per così dire, alla giornata, senza progetti a lungo termine o preoccupazioni per il futuro. Il massimo della preoccupazione era escogitare il modo di cavarsela a scuola il giorno sucessivo. O farsi notare dalla ragazza della classe accanto...
Comunque sia, quando nevicava neanche questi problemi ti sfioravano. La neve aveva questo potere, anche se forse non per tutti. Si usciva la mattina presto - abituati a svegliarci alle 7.30 per andare a scuola - e ci si rirovava tutti insieme a scherzare e giocare. E ti trovi mezza classe, più altre persone "esterne", alla casa della zia di un compagno a giocare a carte, gioco durante il quale si raggiungevano momenti di alta tensione (che periodi indimenticabili). Da mattina a sera non facevi altro che cazzeggiare, le guerre tra sessi o in alleanze miste, e le prove goliardiche, con quel sorriso idiota stampato sul viso.
Poi il tempo passa, il liceo finisce e inizia l'università o il lavoro. Si cresce, anche se non te ne accorgi, e cominciano ad affiorare più serie preoccupazioni, che ti rendono solitario e taciturno anche per molto tempo. Le festività non le senti più come una volta; quella mezza classe unita ed insostituibile si è disgragata, esplosa in mille frammenti sparsi nelle più disparate diezioni e persone che pensavi non avresti mai abbandonato le vedi solo 2 volte l'anno, in incontri conditi da semplici quanto vuoti: "ciao, come stai?...".
E poi la neve. Non che in questi 5 anni non abbia mai nevicato, ma si trattava di manifestazioni temporanee, che per di più ti lasciavano del tutto indifferente, se non addirittura stizzito per l'inutilità di questo fenomeno climatico.
Ma ieri ed oggi era tutto diverso. Come ai vecchi tempi ci si è ritrovati - non più le stesse persone di una volta, ma altre - e sono ricomparse le palle di neve, i sorrisi e le risate spontanee. Ma soprattutto, nessuna preoccupazione, problema o pensiero mi ha sfiorato mentre viaggiavo indietro nel tempo, ed ho avuto la sensazione chi anche chi mi stava intorno fosse in un certo modo più libero.
Che dire? Ci voleva proprio.

lunedì 3 dicembre 2007

Non si esce vivi dagli anni Ottanta



Ora, con tutto il rispetto per Lorella Cuccarini, che trovo molto brava – oltre che la più amata dagli italiani –, e per il resto dei ballerini, che sono bravi e certamente non hanno nulla a che vedere con tutto ciò che è successo in TV da Non è la Rai in poi.
Ora, con tutto il rispetto per il regista e coreografo Gino Landi, che ebbe la coraggiosa idea, con Fantastico del 1986, di eseguire la sigla in diretta, cosa che valorizzava ancora di più l'impegno e la bravura del corpo di ballo.
Ora, con tutto il rispetto per una televisione che non era certo impegnata, culturale, ma era bella perché manteneva una certa decenza e dignità non solo morale, ma anche e soprattutto estetica (tenendo comunque conto che si tratta degli anni Ottanta), e in fondo l'importante è quello, non solo in TV, ma in ogni piccola sfaccettatura della vita: non fare cose brutte e umilianti.
Ora, con tutto il rispetto per quel decennio nel quale sono nato io e quasi tutti quelli che conosco e che ha dato tanto all'umanità in letteratura, cinema, fumetto, politica, storia e che ha dato la luce a Pac-Man.
Ora, con tutto il rispetto per tutto quello che vi pare, quella musica! e quei vestiti!, ah!

venerdì 30 novembre 2007

Esemplare

Ed eccoci arrivati al 30 Novembre, l'ultimo giorno del mese più tristo del mondo, non a caso quello che ha visto la mia nascita. Ma è anche l'ultimo giorno del tirocinio impostomi da motivi istituzionali (cioè la laurea).
Per suddetto tirocinio sarebbero bastate 125 ore, ma io imperterrito arriverò, udite udite, a 138 ore!!
Sono quindi io uno stachanovista del lavoro?


ASSOLUTAMENTE NO.

lunedì 26 novembre 2007

Crapa pelada



Ho deciso: domani andrò dal barbiere e avrò la mia rivincita.

giovedì 22 novembre 2007

Chi mi fa fare una tesi di laurea


Rivisito il titolo dell'ultimo post di Dav per lanciare un grido di disperazione: dopo che il primo professore mi riferì, a suo tempo, che con lui la tesi non si poteva fare, dal momento che l'insegnamento non era più attivo, il secondo proprio ieri mi ha reso edotto del fatto che, avendo 23 laureandi, mi avrebbe accompagnato alla laurea più o meno verso dicembre 2008 (se non proprio nel 2009)!
Ma è mai possibile che una formalità come la tesi di laurea della triennale debbe trasformarsi in un odissea?? E devo anche cercare valide alternative e prepararmi un abbozzo di percorso in brevissimo tempo, se voglio serbare ancora qualche speranza di riuscire a laurearmi prima di settembre, cioè del prossimo anno accademico.
Senza contare la perdita di entusiasmo e l'interesse sempre minore che gli argomenti rivestono man mano che le mie proposte vengono in qualche modo bocciate.
Peccato che la felicità del trenta in storia e tecnica della fotografia sia durata così poco - il tempo di andare dal professore e sentirmi dire: "se hai delle scadenze forse è meglio che ti trovi un'alternativa..."
Alternativa...facile a dirsi, ma a farsi?

martedì 20 novembre 2007

Come si fa una tesi di laurea


In realtà ce lo chiediamo un po' tutti.

sabato 17 novembre 2007

PRIMUS

TOMMY THE CAT


Winona's Big Brown Beaver



Jerry was a Race Car Driver

giovedì 8 novembre 2007

decibel - contessa



e questa è una chicca!!!

ps: enrico ruggeri è fantastico con quei capelli e quegli occhiali ghghghghgh

martedì 6 novembre 2007

Madonna che silenzio c'è stasera


Ma insomma! Me ne vado per qualche giorno, e che cosa trovo? Video? Ma dove sono finiti tutti? Sembra un deserto di macerie postatomiche, questo blog! Sembra una stupida discarica di video di youtube! Dovrebbe essere un'area disservizio, non un'area di servizio. Vogliamo fare disservizio? Basta mettere video che potrebbero essere interessanti: diciamo qualcosa di cui non frega un cazzo a nessuno! Forza, raga'!


Sono appena tornato dall'ennesimo viaggio dell'anno (quest'anno ho viaggiato tanto: Barcellona, Roma, Lecce – e mezza Puglia al ritorno –, ancora Barcellona, ancora Roma e tanti altri viaggetti in posti più vicini e meno memorabili): sono stato a Borgo a Buggiano, che è una frazione di Traversagna, che è una frazione di Pittinni, che è una frazione di Pescia, che è una frazione di Massa e Cozzile, che è una frazione di Montecatini Bassa, che è una frazione di Montecatini. La scusa era quella di andare a Lucca per il Lucca Comics & Games, ma in realtà noi s'andava a trovare la Nuke. E anche per la fiera, che è bella e c'ero pure io (ero il personaggio di un fumetto della Nuke – lunga storia).
Ovviamente non racconterò nulla del viaggio, se no dovrei trascorrere ore e ore a muovermi a scatti scansando immaginari ostacoli nel flusso spazio-temporale canticchiando una stupida musichetta elettronica ossessiva imitando i suoni delle musichette elettroniche ossessive dei videogames ante-playstation. Sarebbe troppo, e c'è il rischio che mi vada in loop il cervello. Però è stato un bel viaggio, e la Nuke è adorabile, e l'Adina è simpatica e James è un folle; e Davide ed Enrico sono dei compagni di viaggio fandastici. E Trenitalia fa schifo. Ma la Fal di più. E la cacca di cervo è buona quasi come il padre peppe. E pure la tequila.


E ora che sono tornato, solita vita per tutti, ma chi se ne frega: la routine serve: se non ci fosse la routine, che cosa mi resterebbe da ignorare?

lunedì 5 novembre 2007

JASON BECKER's TRIBUTE

ALTITUDES

PERPETUAL BURN


uno dei piu grandi chitarristi mai esistiti, uno dei migliori compositori di oggi...

un pezzo di "AIR"


suona mentre si diverte a giocherellare con lo jojo *O*

giovedì 25 ottobre 2007

Cose da ballare in autobus



Il tuo bacio e' come un rock che ti morde col suo swing; è assai facile al knock-out che ti fulmina sul ring; fa l'effetto di uno choc e perciò canto così: "Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Il tuo bacio e' come un rock!".
I tuoi baci non son semplici baci: uno solo ne vale almeno tre; e per questo, bambina, tu mi piaci, e dico: "ba-ba-baciami così".

Il tuo bacio e' come un rock che ti morde col suo swing; è assai facile al knock-out che ti fulmina sul ring; fa l'effetto di uno choc e perciò canto così: "Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Il tuo bacio e' come un rock!".
I tuoi baci non son semplici baci: uno solo ne vale almeno tre; e per questo, bambina, tu mi piaci, e dico: "ba-ba-baciami così".

Il tuo bacio e' come un rock che ti morde col suo swing; è assai facile al knock-out che ti fulmina sul ring; fa l'effetto di uno choc e perciò canto così: "Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Il tuo bacio e' come un rock! Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Oh-oh-oh-oh-oh-oh-oh! Il tuo bacio e' come un rock! Il tuo bacio e' come un rock!".

giovedì 18 ottobre 2007

mike mangini drum solo



bravino eh??

secondo me per andare cosi veloce utilizza almeno un'altro arto!!!

martedì 16 ottobre 2007

Salento caput mundi


Ecco un'altra chicca dell'ormai eccezionale università del Salento:
stamane chiamo il professore con cui avevo intenzione di dare la tesi e questi mi risponde che, poichè quest'anno la cattedra dell'insegnamento in questione è stata soppressa, è ormai impossibile per me e chi appartiene al mio anno accademico sostenere la suddetta tesi. Discorso che ovviamente non vale per i quadriennalisti.
Ovviamente non bastava favorire chi si immatricolava l'anno successivo al mio riducendo il numero di esami da 29 a 24 e anche i relativi programmi, ma bisognava anche impedire a chi si era macchiato dell'orribile colpa di essere nato nel 1985 di seguire normalmente il suo piano di studi, dal momento che le materie soppresse (che noi comunque continuiamo forzatamente a seguire) sono diventate chimere irraggiungibili (prof scomparsi, programmi inesistenti,...), fino ad arrivare a questo punto.
Non mi resta che ringraziare ulteriormente l'università e la sua città; l'importante era cambiare il nome da università degli studi a università del salento. E' di fondamentale importanza porre l'accento sull'appartenenza territoriale dell'istituzione, soprattutto se si tratta dell'eccezionale Salento. Tutto il resto è secondario.

venerdì 12 ottobre 2007

School of Rock



Non va affatto bene, signori. Copio e incollo da Tgcom (questo spiega perché i Maroon 5 siano inclusi nel rock):

Bambini ignorano Presley e Morrison
Conoscono di più Maroon 5 e Vasco

Per i bambini italiani la musica del passato è un pianeta ignoto. Per i giovanissimi anche i grandi del rock sono dei perfetti sconosciuti. Fra gli under 12 solo 1 su 10 ha sentito parlare di Elvis Presley, appena 1 su 20 di Jimmy Hendrix o di Jim Morrison. Gli unici rocker italiani conosciuti sono Vasco, Ligabue e Le Vibrazioni. Fra gli stranieri trionfano Avril Lavigne, Lenny Kravitz e i Maroon 5.

Dallo studio della Hasbro emerge che tra i generi musicali più amati dai ragazzini italiani, il rock non se la passerebbe benissimo. In testa alla top troviamo il pop, ascoltato dal 67%, al secondo posto la musica italiana in generale (59%), quindi rap e hip hop (44%) e, al quarto posto, la musica dei cartoni animati (37%). In coda troviamo la dance e l'electro music (14%), mentre il rock entra nell'iPod di appena l'10% dei piccoli appassionati di musica.

Nella speciale top five delle icone del rock più "sconosciute", al primo posto troviamo Jimi Hendrix: solo il 5% dei ragazzini al di sotto dei 12 anni sa riconoscerlo in fotografia. Discorso analogo per Jim Morrison (lo riconosce solo il 6%). Va maluccio anche al grande Elvis: identificato appena un bambino su 10 (11%). Ma non va meglio per rocker ancora in attività: Mick Jagger viene riconosciuto dal 22% dei bambini (poco più di uno su cinque) e con Bruce Springsteen si arriva a un 27%. Va un po' meglio per i rocker italiani in attività, tutti abbastanza conosciuti, anche se poco ascoltati.

Le canzoni di Vasco sono nell'ipod del 25% degli under 12; quelle di Ligabue toccano il 28%, quelle di un gruppo giovane come "Le Vibrazioni" nel 34%. Divertenti gli strafalcioni legati ai grandi gruppi rock degli anni '60 e '70, quasi tutti praticamente ignoti. I "Led Zeppelin" fanno venire in mente una marca di scarpe, "AC/DC" una marca di abbigliamento, gli "Eagles" una motocicletta, i "Deep Purple" un videogame e "Pink Floyd" uno shampoo. Ma perche' il rock è oggi così poco ascoltato dagli under 12? I motivi sono molteplici. A sentire i diretti interessati il rock è "una musica sorpassata" o addirittura "da vecchi" (37%), perfino "noiosa" (24%). Ancora, è una musica "che i cantanti giovani non suonano" (17%), oppure è una musica che "non è adatta per stare in compagnia e per ballare" (12%).

Proprio per colmare le lacune dei giovanissimi in materia di rock Hasbro ha deciso di lanciare la prima Power Tour School of Rock per bambini, che aprirà i battenti sabato prossimo a Milano. Dalla lezione di "Rock'n'Roll Style", che prenderà in esame il look delle grandi icone del rock (da Elvis a Mick Jagger) allo studio dei grandi pezzi che hanno fatto la storia del rock. E tra i docenti, anche un insegnante d'eccezione: Francesco Sarcina, front-man e chitarrista di "Le Vibrazioni", che insegnerà ai baby cocker come imbracciare la sei corde.


Letto? Io sì, e non credo ai miei occhi. Il rock sarebbe da vecchi! Il ROCK! Da vecchi! I Pink Floyd uno shampoo!

Il pianeta in questo preciso momento ha frenato bruscamente per iniziare a girare al contrario, e si è sentita la botta. Jack Black ci vuole, per questi bambini. Altro che Le Vibrazioni...

domenica 7 ottobre 2007

Mpf...



"Uff..."
"Mmm..."
"Hhh..."
"Mmmh."

mercoledì 3 ottobre 2007

Andiamo a lavorar, ma anche no.

Oggi è finalmente iniziato il mio tirocinio, sono ora più vicino al mondo del lavoro...o no? 3 ore (dalle 10 alle 13) seduto ad un tavolo dell'ABMC gettando ogni tanto un'occhio qui e là per controllare i pochi avventori presenti sembrano un discreto inizio. E poi ho studiato bene. Invero spero di finire alquanto presto per continuare il mio irresponsabile cammino da studente. Eeheeheeh.
P.S.: non venite a trovarmi, vi caccerei come perturbatori dello'ordine; tuttavia sono cosciente della sensazione strana che si possa avere vedendomi "lavorare", e anche dell'esiguità del tempo a disposizione per provare tale brivido. A voi la scelta.

venerdì 28 settembre 2007

Perchè sempre a me?

E fu così che per 10 minuti di ritardo e 5 minuti dopo l'appello (il tutto a causa del ritardo di tutti e 2 i treni che potevo prendere), la professoressa di fotografia ha pensato bene di non farmi fare l'esame. Grazie ancora Lecce, spero proprio di non tornarci mai più dopo la laurea.

mercoledì 26 settembre 2007

Devo assolutamente vedere sto film



sentivo che mancava quancosa nella mia inutile esistenza

trailers

domenica 23 settembre 2007

Pieno

Non c'è più nessuno. Ma dov'è che se ne vanno?

giovedì 20 settembre 2007

Do the evolution



E' da un po' che non scrivo...e continuo a farlo, però ho una domanda: perchè alcune persone mi portano ad essere sempre più stronzo?

sabato 15 settembre 2007

Spider-Pork

THE CURE - friday I'm in love / Lullaby



venerdì 14 settembre 2007

oh my gosh!!!



Lock and Loll, BABY!!!

giovedì 13 settembre 2007

Come gli eroi in tv


Dopo aver trascorso l'estate a domare le fiamme del Sud-Italia che andava a fuoco, con la fine della stagione degli incendi e l'inizio della nuova stagione televisiva, la Guardia Forestale tenta di farsi largo tra le fiamme dei berretti delle divise delle varie forze armate che hanno coperto tutti gli spazi disponibili nei palinsesti televisivi Rai e Mediaset. Hanno scritto una sceneggiatura per una fiction e l'hanno portata ai dirigenti delle due televisioni private, che però li hanno cacciati.

Agente Guardia Forestale: Anche noi vogliamo essere rappresentati da un eroe in tv come tutti gli altri.
Dirigente Rai: Be'?
AGF: Abbiamo scritto una sceneggiatura. È bella.
DR: Be'?.
AGF: Producetela.
DR: No.
AGF: Ma non è giusto!
DR: Be'?

AGF: Anche noi vogliamo essere rappresentati da un eroe in tv come tutti gli altri.
Dirigente Mediaset: Avete mai tentato di arrestare il Presidente?
AGF: Mmm... No. Ma abbiamo scritto una
DM: Avete mai fatto qualcosa per il Presidente?
AGF: No, ma c'è questa sceneggiatura che parla di
DM: Fuori.
AGF: Ma le dico che
DM: Fuori!
AGF: ...
DM: Ho detto: fuori!
AGF: (uscendo) Ora che ci penso, c'era quella storia del vulcano artificiale...
DM: Quale... ehm... vulcano?
AGF: Quello che c'ha il Presidente nella sua villa in Sardegna.
DM: Ah! Ma no, ma no, quello è solo un... coso per... vediamo 'sta sceneggiatura... mmm... insomma... era un... sembrava forse ad un occhio fantasioso... forse, da lontano, un vulcano, ma... oh, un ufficiale che indaga sui crimini ambientali... discariche... mmm... magari si può cambiare qualcosina... ci mettiamo un orso che ruba le merende... dicevamo di quel, come l'ha chiamato? "vulcano", ah ah!, ma no, era, come dire... interessante questa sceneggiatura, ed anche molto ben scritta... insomma, io direi che possiamo metterla così: la sceneggiatura sembra interessante e possiamo produrla, ma quello non era un vulcano. Daccordo?
AGF: No, no. A me pareva proprio un vulcano.
DM: Fuori.

venerdì 7 settembre 2007

Passo


Passo le notti passando i giorni,
pesando ogni più piccolo passo.
Passo le notti passando i sogni,
posando i pesi quel po' che posso.

mercoledì 5 settembre 2007

Novità...?


E' vero, l'estate è finita, e il caro amico Jaba l'ha reso nel suo blog, insieme a tutta la mia tristezza, in un modo che io non credo avrei mai potuto esprimere.
Ma come ho già avuto occasione di commentare, è tempo ormai di riporre tali nostalgiche rimembranze (o deludenti vicissitudini, dipende dai casi) e guardare avanti, tant'è che quell'atmosfera di malessere che arieggiava su di me ieri si è dissolta, anche grazie alla presenza di cari amici, lasciando spazio alla speranza di poter provare ancora nuove ed altrettanto belle esperienze.
Credo di essere sulla buona strada, e già vi è un sentore di novità: oggi hanno finalmente pubblicato (a meno di spiacevoli sorprese) la prima delle 2 date d'appello che mi aspettavo: fondamenti di storia dell'architettura il 19 settembre, ore 9.30 (è vero che avrei gradito sapere subito la data di Fotografia, che avevo intenzione di fare prima, ma va bene lo stesso, altroché).
E soprattutto, udite udite, oggi pomeriggio HO USCITO LA MACCHINA!! La citroen saxo che aspettava me sola soletta nell'angolo isolato sotto casa, dato che oggi mio padre era a Bari e quindi non gli serviva per andare a lavoro. Chissà, dopo circa 4 anni di patente, è la volta buona che impari a guidarla, così potremmo anche fare il viaggio a Berlino col furgone, caro Jaba. E' anche vero che l'ho fatta spegnere 6 volte, ma verso la fine stavo già prendendo la mano. Costanza e forza di volontà (e la pazienza di chi mi viene dietro), ecco che ci vuole. Dai che andiamo! La sensazione di vuoto che ho provato avantieri sera e ieri può essere dovuta a questo: volontà di cambiare, sempre più forte. Incrociamo le dita. E' tempo di crescere, cazzo!

lunedì 3 settembre 2007

Io non mi sento pugliese, ma per fortuna o purtroppo lo sono

Tempo addietro postai un omaggio ad una coppia di attori/comici che hanno accompagnato parte della mia gioventù, e in quel testo lamentai l'impossibilità di reperire la sigla di un loro noto programma, Teledurazzo, per me il più alto e profondo parto del genio di Nunziante. Di quell'invenzione, non so per quale ragione, mi è sempre rimasta impressa nella memoria, più di altre, l'immagine di quel ragazzo che alza le braccia a formare un V.
Grazie a Regulus21, senza l'aiuto del quale non sarei riuscito a procurarmi il video di detta sigla, posso ora pubblicarla.



Forse sarebbe stato più opportuno lasciare spazio solo alle immagini e a Modugno, ma vorrei aggiungere qualcosa, anche a costo di risultare un po' retorico.
Un noto e sensibilissimo cantautore italiano, tale Giorgio Gaber, in una sua canzone diceva:"...Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono...".
Ecco, io non mi sento pugliese, cioè non ho la presunzione di ritenermi appartenente ad una razza, bensì ad una cultura, che è tale perchè dialoga continuamente con altre, si ibrida, e la nostra in particolare è un amalgama composta dagli apporti più vari (3 continenti bastano?), per cui noi non siamo italiani, almeno non solo italiani.
Ora, gesti come quello che seguì l'ormai famoso sbarco mi farebbero pensare: "per fortuna sono pugliese..". Fortuna, chissà se quei poveretti, almeno i superstiti, ne hanno avuta una volta qui; conoscendo, o credendo di conoscere i figli di coloro che si comportarono "normalmente" allora, coltivo molti e seri dubbi. Pessimismo? Speriamo di si; ma se senti più della metà dei ragazzi che conosci usare il termine "albanese" come se si trattasse di un insulto, non mi sembra proprio pessimismo. Quindi, per fortuna e purtroppo sono pugliese.
Personalmente mi piace pensare di essere diverso da tutti quanti, quindi, ben venga gente da qualsiasi posto, lo spazio è solo una convenzione, e nello stesso tempo una barriera.

domenica 2 settembre 2007

Non si può essere seri a 22 anni

Io a Gianni non gli parlo più, perché ieri sera i Tetes de bois potrebbero aver suonato questa canzone (Non si può essere seri a 17 anni), una reinterpretazione di Leo Ferrè che compare sul disco Ferrè, l'amore e la rivolta cantata in duetto con Daniele Silvestri.
Tristezza.
Consoliamoci col Padre Peppe offerto dal Corvo...

mercoledì 29 agosto 2007

Il bastone tra le routine


Tristezza. La routine è una gabbia dorata, ma è sempre una gabbia. Da qualche sicurezza, ma anche tanta noia; e la noia non è necessariamente una cosa brutta: è semplicemente una circostanza abbastanza ricorrente nella vita. Però dopo un po' annoia.
Dopo la laurea mi prendo un anno sabbatico e vado in giro per il mondo e ogni giorno spedisco una cartolina da un posto diverso, indirizzata alla villetta. Sì sì. Oppure faccio domanda per avere un posto in carcere.

sabato 25 agosto 2007

Considerazioni



E' il 25 agosto, fa caldo, oggi ho anche studiato (2 ore e mezza circa), mi sento stanco, fa sempre caldo, oggi è sabato e chissà dove andremo a finire, oggi ritorna la Juventus in seria A, stasera una banda di simpatici amiconi mi farà visita a casa portandosi un regalo dietro tanto atteso, per il quale abbiamo acquistato un kg di zucchero in zollette, chissà chi se lo porterà dietro alla fine: io non ne uso di zucchero: il mio caffè è amaro, come la mia vita, studio senza sapere quand'è l'esame (e sai che novità), non dovrò più andare a lezione perchè entro nel primo anno fuoricorso, mi sento vecchio, mi sento infantile, mi sento un idiota, gli altri sono usciti o stanno uscendo e io sono indeciso se raggiungerli o meno, perchè fa ancora caldo, devo aggiornare la carta d'identità, lo deve fare anche Pasquale, lo vorrebbe fare anche Jaba, forse Killian, ma non ne sono certo, forse andiamo tutti insieme a farci le fototessere per la carta d'identità o forse no, forse andiamo tutti insieme nell'ufficio per aggiornarla o forse no, mi devo fare la doccia nonostante che l'abbia fatta ieri sera, perchè fa caldo, c'è il cugino tedesco di Pasquale ad Altamura perchè è tornato da Barcellona, anche gli altri amici sono tornati da Barcellona, io no perchè non ci sono andato, perchè ero in un periodo di contingente idiozia transeunte, non mi va di scrivere più niente, perchè...vabbè, ci siamo capiti
adios

giovedì 16 agosto 2007

John Butler Trio - Ocean



visto che siamo in tema di partenza ... posto anche io un nuovo video (giusto per il gusto di contraddire dav)...

tra un po anche noi voleremo sull'"Oceano" ... speriamo sia altrettanto dolce e poetico, il nostro!!!

Eravamo quattro amici a Bar(celona)


Nonostante le apparenze, questo blog non era andato in ferie. Però da oggi sì. Torniamo tra una settimana. Fate i bravi.

martedì 7 agosto 2007

Ritmo di contrabbando



Il fratello maggiore, quello che gli avranno chiesto milioni di volte "Ma sei quello di Viva la mamma e Il gatto e la volpe?" e si sarà sentito immensamente umiliato; quello che c'ha il gruppo più colorato che Altamura abbia mai visto; quello che c'ha il chitarrista che non gli funziona mai la chitarra elettrica ma non si arrende; quello che si porta appresso la ballerina coi capelli ricci ramati e folti e svolazzanti nelle mosse della tarantella di cui mi sono innamorato all'istante; quello che è venuto domenica in piazza ed è forse il maggiore evento dell'estate di Altamura e nessuno ne sapeva niente (hanno messo i manifesti domenica mattina, o forse solo domenica pomeriggio...). Altro che i Gemelli Assoluti!
Eugenio Bennato e i Taranta Power, col loro tripudio di arancione, hanno portato una festa a sorpresa - per chi c'era. E chi non c'era, cazzi suoi.

martedì 31 luglio 2007

Ballad of a thin man



Sempre più spesso mi capita ormai di sopportare poco o niente coloro che mi stanno attorno, è una sensazione che si presenta ciclicamente, ma da un po' i limiti temporali nei quali questa situazione mi assale sono sempre più stretti. Sempre più spesso cioè reprimo il desiderio di mandare tutti a fanculo, compresi i miei migliori amici. Inoltre ho una dannata sensazione, sicuramente sbagliata, di indifferenza nei rapporti che intrattengo, cioè sembra che bisogna rimanere insieme, bisogna relazionarsi forzatamente per via di un'innata tendenza alla socialità (che invero non ho mai sviluppato particolarmente) priva però di qualsiasi supporto di umanità e "amicizia", una risposta alla paura di rimanere soli. Vivo quindi da tanto tempo in uno stato di profonda inquietudine, che a differenza di altri maschero con un comportamento che si potrebbe definire infantile e "da rompicoglioni" con il quale esprimo il mio disprezzo per determinati comportamenti e situazioni.
Certo questo post è un modo per sfogarmi, per attenuare la tensione e la "negatività" che emano adesso, ma sono comunque cosciente del fatto che quanto scritto sia un'esagerazione, e basta che ricordi quei momenti in cui mi sono trovato benissimo con alcune persone, poche in realtà, per ritenere che non sarò mai solo, che ci sarà sempre qualcuno su cui contare, e ai quali devo le mie scuse per quei comportamenti seccanti di cui sopra ;P.
E' incredibile cone scrivendo si stemperi la tensione e la rabbia accumulata in vari giorni, è una cura eccezionale, ora mi sento molto meglio.

domenica 22 luglio 2007

Tre briganti

sabato 14 luglio 2007

Racconto di un improbabile avventura alla scoperta dei segreti vaticani totalmente inventeti dallo scrivente, che non ha niente di meglio da fare.


Un giorno, parlando col professore di storia dell'arte moderna, espressi il desiderio di procedere all'elaborazione della tesi facente riferimento al ruolo della chiesa cattolica apostolica romana per la commissione e la determinazione delle linee stilistiche e tematiche principali per quanto riguarda le opere d'arte, e suddetto insegnante mi avviò felicemente in tale proposito concedendomi il suo beneplacito per la consultazione dell'altrimenti inaccessibile archivio vaticano.
Armato di buone intenzioni e 10 panini per il viaggio di 4 ore da Bari a Roma (ebbene sì, il mio sostentamento richiede quantitativi forse eccessivi di sostanze alimentari per una persona dalla struttura corporea esile come la mia), giunsi finalmente all'agognata meta, e solo allora mi resi conto di non sapere assolutamente dove fosse l'archivio. Per fortuna il provveduto professore si ricordò in tempo di darmi un suo contatto di Roma, che avrebbe dovuto condurmi, in virgiliana maniera, tra le tortuose strade del mio ardimentoso cammino nell'inferno della tesi e, soprattutto, delle strutture ecclesiastiche; tale personaggio credo dovesse essere un importante personalità di Chiesa, un sagrestano. Il giorno successivo, riposato e profumato, mi misi in contatto col contatto, affinchè potesse illuninarmi sulla via migliore per giungere lì dove dovevo giungere, e con mio sommo stupore e rabbia crescente, lo sentì dire:" Il Signore ti guiderà nella strada...". Riacquistata la calma, lo ricondussi a ragione spiegandoli che molto probabilmente questo signore aveva faccende più importanti di cui occuparsi, e lo convinsi a raggiungermi all'albergo ove alloggiavo per poi guidarmi.
Dopo una mezzoretta di cammino tra le meraviglie dell'Urbe, finalmente arrivai all'archivio, in territorio straniero. L'imponente scalinata che conduceva alla libreria credo fosse costruita con lo scopo di suscitare timore reverenziale nel viandante, e tale fu l'effetto che provocò la sua vista, ma la forza di volontà questa volta non cedette ed entrai attraverso quel maestoso portone in legno.
Una sala immensa mi apparve d'avanti con un numero considerevole di tavoli e sedie disposti in ordine e sulla base di non so quali superiori calcoli matematico-geometrici, mentre su entrambe le pareti campeggiavano enormi librerie colme di volumi, intervallate da ampie e alte vetrate decorate con scene bibliche. Ogni libreria conteneva volumi ordinati a seconda l'argomento, dalla A alla Z: io avrei dovuto arrivare alla S (per Storia dell'arte) e all V (per Vaticano, non vendetta).
Mentre procedevo per raggiungere la sezione che m'interessava mi chiesi scherzosamente se ci fosse stata la zona Segreti del Vaticano che i laici non dovrebbero mai, mai, MAIIII scoprire e, arrivato alla S, poco prima di giungere a Storia, fui attirato da una scritta un po' cancellata ma ancora leggibile: Segreti del Vaticano che i laici non dovrebbero mai, mai, MAIIII scoprire.
Mi guardai intorno con fare sospetto e prendendo i primi volumi presenti, mi accomodai al tavolo antistante e iniziai a leggere.
Scoprii che diversi pontefici organizzavano orge/lotte tra prostitute romane, anziani e cani randagi, cui sovente partecipavano gli stessi alti prelati; che molti papi avevano figlie illegittime che divenivano loro amanti e poi vennero le notizie più agghiaccianti.
Il vero nome di Pietro era San Pietro Lenin, avo dell'altrettanto famoso Nikolaj (ecco il vero motivo della nascita di S. Pietroburgo) e il suo scopo era quello di realizzare, con la copertura di un nuovo tipo di società, la Chiesa, che avrebbe dovuto inserirsi perfettamente e senza traumi nei meccanismi di quella vigente, una rivoluzione totale col fine ultimo di raggiungere l'anarchia civile, e, conseguentemente, di sfruttare la situazione di confusione per conquistare il mondo e porsi come capo assoluto. Il modo migliore era quello di affidare il compito di fomentare le genti ad un personaggio populista e dall'aspetto un po sessantottino e trasandato, un certo Gesù Cristo, a capo di una pericolosa organizzazione, la banda dei 12, con la quale girava per le città gabbando la gente con miracoli e con una capacità oratoria impressionante e coinvolgente, che si definiva "divina". Conquistato alla causa di Lenin, iniziò a parlare di un mondo migliore, che premia i deboli, gli indifesi e i lavoratori, e non chi fa soprusi e furti.
Ancora venni a sapere che fu quella parte della Chiesa conservatrice e "di destra" (una fazione che si era separata dalla componente centrale per sfruttare la grande popolarità di cui ormai l'istituzione godeva per estendere un proprio capillare controllo su tutta la società, senza però rovesciarla) a decidere per la morte di Cristo. Una diatriba interna tra clan, insomma.
Colpito dalla notizia e senza pensarci 2 volte, mi prodigai per diffondere la notizia a quante più persone, ma in quell'istante sentì sbattere violentemente il portone d'ingresso e alzando gli occhi, vidi una schiera di uomini incappucciati vestiti di bianco procedere verso di me. Un brivido mi attraversò la schiena. Non sapevo cosa fare. Non riuscivo a pensare a nessuna soluzione, e intanto questi uomini misterionsi si avvicinavano. Quello che presumo fosse il capo si staccò dagli altri e mi si piazzo di fronte. Era alto e robusto. Sul cappuccio aveva ricamato in oro una croce latina:
"Chi sei e cosa stai facendo?!"
"Io...io...sono il papa"
"Non fare lo spiritoso, non sei nelle condizioni" si tolse il cappuccio e due occhi grigi mi osservarono a lungo e profondamente. Una sensazione di angoscia improvvisamente mi assalì. Non riuscivo a respirare. Un nodo alla gola mi impediva di farlo.
"Prendetelo!" ordino ai suoi scagnozzi, poi rivolgendosi a me "credo proprio che rimarrai nostro sgradito ospite per molto tempo". Poi una risata tetra attraversò la stanza.
"Dove stiamo andando, amici cari?"
"Ti portiamo dal sommo padre, e non chiamarci amici!"
"uu...che bello, spero ci sia qualcosa da mangiare; ho proprio fame"
Passando per il colonnato del Bernini che accoglie la stupenda piazza della basilica di S. Pietro, sentì della musica provenire dal centro di detta piazza: erano i P.O.D. con il loro rock cristiano, che intrattenevano una folla di boy scout e suore e frati scatenati
"bah, rock cristiano, che inventeranno adesso, i medici dei denti?"
Finalmente mi portano dal papa, il sommo padre.
"ehilà, caca-Cazzingher! Come butta, bello!"
"non le confiene skerzare, sa?"
"si, me l'ha detto poc'anzi il suo scugnizzo. Beh? non c'è niente da mangiare? Io ho fame!"
"non si rifolga a ma con cvesto tono!"
"e daai, un po' di carità cristiana, lei dovrebbe averne in abbondanza, o no?"
"Nein!"
"Si vede proprio che è stato molto vicino all'esercito nazista, ma non si vergogna nemmeno un po'? Va beh, che dice Dio? Ci sono novità? Lei dovrebbe saperlo no, non è il suo interprete?"
"Ich bin il suo vicario terreno"
"ma vaa, non lo sapevo, e si guadagna bene?"
"finiscila!"
"ma gradirei del cibo, che ne dici di 2 strozzapreti?"
"il tuo Dio dev'essere proprio simpatico, dice le barzellette? Posso parlarci tramite te? In fin dei conti sei il pupazzo di Dio-ventriloquo"
"Noo, sono il vicario terreno!"
"madòò, come sei permaloso, va bene, non lo faccio più, senti, mi porti a fare un giro nella papa-mobile? Dev'essere proprio bella, c'ha il frigo-bar incorporato?"
"ok, portatelo via, e schiaffatelo nelle segreten più segreten!"E mentre mesto mi conducevano nelle prigioni papali (la Chiesa con le prigioni, alla faccia del messaggio di fratellanza e pace!), sentì un boato assordante provenire dai piani superiori.
Era successo, in pratica, che il professore a cui stavo inviando le notizie top secret, preoccupato per l'interruzione brusca dello scambio delle stesse, avesse messo all'erta le autorità, e dopo varie ricerche, non so come, lo Stato era riuscito a sapere che le autorità della Chiesa avevano rapito la mia persona, e di conseguenza intimò il Vaticano di lasciare libero un cittadino italiano: cioè era scoppiato un caso diplomatico. Al rifiuto del papa di esaudire le richieste, l'esercito italiano non esitò ad assediare il piccolo Stato pontificio e, subito, iniziò il bombardamento, per la mia infelicità.
Dopo circa 4 ore di assedi e bombardamenti costanti, cui le guardie svizzere coi loro risibili picchetti non potevano rispondere, il papa incazzato come una bestia scese nelle segrete:
"Liberate quel rompicolioni!!"
"Santo padre, le sembra un linguaggio che si addice ad una persona graziosa e filo-nazista come lei?"
"ya!!"
"In ogni modo, la ringrazio molto per l'ospitalità, caro Mazzingher, a mai più rivederla"
E mentre io uscivo vittorioso da San Pietro e mi avviavo solitario e pensieroso verso la stazione per tornare a casa, i P.O.D. vennero arrestati per aver detto "puzzolenti" in un loro pezzo, riferendosi ai piedi del Battista che camminava scalzo per giorni nel deserto.
Rientrato, decisi che sarebbe stato saggio non rivelare quei segreti, e caddi in un lungo sonno ristoratore.
Il giorno seguente fui prelevato a forza da casa e condotto in una nota trasmissione televisiva per parlare dell'accaduto. Bombardato dalle domande, per lo più idiote, del conduttore, dopo 30 minuti circa mi alzo in piedi urlante, e imbracciato il fucile mitragliatore lanciatomi da Jabbervock infiltratosi nel pubblico, iniziai a sparare su tutto e tutti, coadiuvato dallo stesso J. che non celava i suoi intenti anarcoidi cantando "London bridge is fallin' down" mentre sparava, e mentre dai corridoi echeggiava la risata inconfondibile, seguita da numerosi spari, di Killian.
Entreremo nei libri di storia, cazzo!

giovedì 12 luglio 2007

Tutti pazzi per la saponetta culo/faccia


Io preferisco di gran lunga il sapone liquido, perché schiacciare la testa del barattolo è una cosa che - sembrerà scemo, lo so - mi fa divertire, e tentare di tenere in mano una saponetta bagnata è una cosa che invece mi fa innervosire, ma so che c'è chi non riesce ad abbandonare la tradizionale saponetta.

Bene, ho scoperto che esiste un prodotto che costoro certamente non potranno non trovare interessante: la saponetta culo/faccia.

Dovete sapere che è scientificamente dimostrato che sotto la doccia 9 persone su 10 non sanno riconoscere la parte di saponetta con cui si sono insaponati il culo, e potrebbe essere la stessa con cui si lavano la faccia. La saponetta culo/faccia sembra risolvere il problema, grazie alla scritta CULO sulla parte destinata al culo, e la scritta FACCIA sul lato con cui ci si può lavare la faccia senza più alcun timore. Inoltre la colorazione differente marrone/bianco delle due facce della saponetta permette di continuare a distinguere i lati anche quando la scritta sarà diventata illeggibile per via dell'usura.

Un'idea geniale e un prodotto che certamente finirà col diventare indispensabile per chi ama le saponette ma vuol essere sicuro di non lavarsi la faccia usando il lato della saponetta che ha strofinato dove non batte il sole, perché ricordate, la filosofia orientale ci insegna che anche le cose che amiamo di più, anche quelle che ci sembrano così belle da sfiorare la perfezione, hanno un lato negativo, uno yin e uno yang. Il bene e il male sono l'essenza di ogni cosa.

Con la giusta consapevolezza di questa importante verità, auguro buona doccia a tutti. Ciao.

martedì 10 luglio 2007

Qualche parola per spiegare che la breve distanza tra oggi e domani sembra impossibile da colmare, e questo è il mio solo tormento; ma sta per finire


Ormai quel che è fatto è fatto: ho finito di studiare, ho ripetutto alla meno peggio sfogliando le pagine a tre a tre e mi sono anche un po' stancato di tenere i libri sulle gambe (studio su un divano); non ho paura di sostenere gli esami di domani, non sono teso, né temo per la solidità della mia preparazione: so quali sono le mie lacune, ma so anche di non poterle colmare; non ho fame, sono insensibile al caldo, ho in testa solo una canzone di Battiato che non ha nulla a che vedere con le piccole cose quotidiane che punzecchiano e interferiscono nell'immediata contingenza della mia vita attuale, guardo contraddittoriamente il letto con crescente desiderio misto ad equivalente repulsione, vorrei riposarmi in piena attività, e mi rimane solo un muro duro da sfondare per avere a disposizione qualche giorno di tranquillità: è solo questione di tempo, perché, qualunque sia l'esito, devono solo girare un po' le lancette e suonare un po' le campane: solo qualche ora ci separa da domani pomeriggio.

Sono un condannato a morte che percorre l'ultimo miglio appesantito solo dal ricordo della pressione della consapevolezza di stare per morire: la mia mente è già arrivata oltre, e sul mio viso la carne è dura, ma non trema. Voglio solo sedermi e farla finita.

Non azzardo previsioni sugli esami, non ho idea di cosa possa succedere domani. Solo questo: nel peggiore dei casi, esiste un modo per portare avanti simultaneamente due scioperi fiscali?

domenica 8 luglio 2007

Steve Bailey - Moonrigde/Potpourri

venerdì 6 luglio 2007

Oesais vs. Oasis



Senza parole, questa si che è arte.

Solfrizzi e Stornaiolo, tornate insieme! Io sono cresciuto con Teledurazzo e Televiscion et similia, non potete privarmi di una così importante fetta della mia giovinezza; anche se l'invenzione più alta, sublime, non è negli Oesais, o in Scamarcio, o in Mino Pausa, comunque personaggi fondamentali, ma nella sigla iniziale di Teledurazzo, con quel Meraviglioso di Domenico Modugno che accompagna le suggestive immagini dello sbarco degli albanesi a Bari su quella nave enorme, alcuni dei quali cadevano esanimi dall'imbarcazione a pochi metri dalla riva. Solo che in quell'occasione la Puglia, se ben ricordo ma non ne sono sicuro, rispose alla grande (forse il termine è un po' esagerato), con uno spirito di solidarietà che adesso sembra dissolto nel nulla.

Non mi sembra difficile capire che siamo più vicini a questa gente piuttosto che ad un qualche stronzo razzista del nord-Italia che ci disprezza. Ma il post vuole essere giulivo e quindi mi fermo qui.

P.s.: qualcuno riesce a trovare la sigla iniziale di Teledurazzo? Era veramente eccezionale

Equilibrio precario


quanto manca alla fine di questa tortura poco mi pare però sembra non passare mai il tempo mentre ripetutamente suona ripetutamente devo studiare geografia teatrale brecht dario fo christaller weber von tiunen come cazzo si scrive non mi va di cercare le acca e le umlaut vaffanculo ripetutamente charlie chaplin era un cazzo di genio anche solo per quella faccia che c'aveva e la deissi è la componente basilare delle reti di trasporto semantico drammaturgico ripetuta br br ripetutamente le lucine che lampeggiano e indicano connessione ripetutamente e l'arancione onnipresente insieme al verde si alterna al grigio e il marrone dell'armadio è la cosa più bella che mi possa venire in mente in questo momento il marrone dell'armadio il marrone dell'armadio il marrone dell'armadio il marrone dell'armadio il cazzo c'è sciannameo stasera c'è sciannameo al murgia film festival a gravina cazzo ci voglio andare anche se fondamentalmente dovrei essere disinteressato alla cosa il libro è bello e la presentazione la voglio vedere e poi ci voglio parlare dopo la presentazione per chiedergli quell'altra cosa piripì piripì piripì un cavo scollegato che comporta il consumo della batteria mi ricorda che il tempo a mia disposizione non è infinito ma posso averne a volontà collegando il cavo ma non voglio collegare il cavo perché ciò significa smettere di scrivere e smettere di scrivere significa interrompere il flusso e cioè distruggere quanto finora creato che sicuramente è una cosa più costruttiva che sapere che la semiotica del teatro e la geografia della comunicazione possono essere interagenti fai diventare di più il suo cum come se sapessi che cazzo è il cum e le cozze fanno bene al fegato e la luce blu fa male alla testa a differenza di quella più piacevole e azzurrina che simula l'alba nel film di kubrik tratto da doppio sogno di schnitzer se non ricordo male o comunque un austriaco con la S come cazzo si chiamava il film non mi ricordo c'era tom cruise di scientology e la moglie la exmoglie quella bella come si chiama nicole kidman eyes wide shut era il film insomma c'era quella luce azzurrina quasi sempre ed era bellissima perché è la stessa luce che vedo quando mi sveglio nel cuore della notte con gli incubi geodrammaturgici e penso no no no no no no no no no no no no non è possibile non si può non si può nun ze pò e invece ze pò perché succede e allora ho il terrore di aver perso neuroni da qualche parte e di non essere più in grado di recuperarli o forse è impossibile recuperare neuroni perduti e nessuno è in grado in ogni modo mi sento stupido e non so più neanche usare la punteggiatura quindi è meglio chiudere qui,

giovedì 5 luglio 2007

Eric Clapton - Cocain

Stanco morto


Dopo le peripezie che il 2 luglio mi hanno portato da Lecce ad Arnesano per sostenere l'esame di Storia e critica del cinema (la prima domanda è stata su Taxi Driver: immaginate come è finita...); neanche il tempo di riposare che sono stato obbligato a rimettermi sui libri per sostenere l'esame di metodologia del 5 luglio, cioè oggi, del quale ben poco era comprensibile. Dopo la lettura del testo più la consultazione di un altro testo per capirlo più l'integrazione con un altro libro ancora per arrivare ad un discorso più o meno decente, mi convinco che sono pronto alla prova.

Il 5 luglio la sveglia delle 8.15 costringe ad alzarmi (fortunatamente l'esame è alle 10.00); bevo del latte con il caffè, anzi, del caffè con un po' di latte, che faceva anche schifo, pulisco la cucina, pulisco il bagno, butto la spazzatura, finisco di preparare la valigia e alle 9.30 sono pronto per partire. Armato di occhiali da sole alla John Lennon, o quasi, m'incammino verso la mia meta con apparente sicurezza. Percorro via Diaz e il viale dell'università e arrivo all'obelisco interposto tra via Taranto e porta Napoli, dopodichè mi fermo: all'orizzonte, sulla mia sinistra, vedo il portico tetrastilo sulla cui trabeazione è la maestosa scritta, che in quell'istante mi pareva forgiata col sangue: "PER LA PACE DELLE UMANE OSSA RISORGITURE": era l'accesso del cimitero, al cui fianco sorgeva l'edifico ove avrei dovuto sostenere l'esame, l'ex monastero degli Olivetani. In quell'istante mi appare, come in una visione, il volto del professore che ride sbeffeggiandomi. "Pensi che non ci sia storia, che per te si risolva tutto in gloria: ci penserà el Raffo a farti passare la boria!". E mentre nei miei occhi splendea la fulgida stella dell'italica determinazione, con passo deciso m'incamminai verso il plesso. Fiancheggiato il portico, varco il cancello d'accesso dell'edificio, percorro il viale i cui arbusti mi sbattevano simpaticamente i rami in faccia non appena si alzava il vento, e arrivo all'ingresso, dove sulla parete è un foglio strano con su scritto qualcosa, mi avvicino e leggo:

"PER ME SI FA NELLA CITTà DOLENTE
PER ME SI VA NELL'ETTERNO DOLORE
PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE
MUSSI MOSSE MIO ALTO FATTORE
PERDETE OGNI SPERANZA
VOI CH'INTRATE".

Era il simpatico biglietto di presentazione del professore, e in quell'istante la mia stella si tramutava in un faro. Superata la porta, mi scopro a proporre compromessi a me stesso: "speriamo che non mi chiede la pittura del trecento nè Tiziano". Fiancheggio la portineria, alcune stanze e, giunto di fronte alla biblioteca, svolto a sinistra; la mia aula è l'ultima a destra del piano terreno, al fianco delle scale che portano al primo piano. Giunto lì, trovo altra gente desiderosa come me di martirizzarsi; scambiate le 4 chiacchiere di rito, dopo 5 minuti scarsi arriva il professore ed inizia l'appello: sorpresa!! il mio nome non compare. Cominciamo bene, penso: "professoree..."
"manca qualcuno?" chiede il guardiano dell'inferno
"si", e dopo un paio di nomi, non faccio a tempo a pronunciare il mio che l'emissario di Satana mi precede, con un ghigno sadico stampato sul viso:"Tu sei Giustino, vero?"
"S-si, sono io".
"Va bene" e mette i nostri statini all'inizio (quando di solito quelli che si aggiungono dopo sono matematicamente declassati alla fine).
Dopo aver insultato i 2 quadriennalisti presenti per la loro insistenza a rimanere tra queste ormai familiari mura, l'esame ha inizio proprio da loro, quindi tocca hai triennalisti...ed io sono il secondo, cazzo!!
Dopo che la prima dopo un paio di minuti viene cordialmente invitata a ritornare una prossima volta, arriva il mio turno, e il faro si è trasformato in una lampadina
"Giustino!"
Spero che non mi chieda il '300 e Tiziano, spero che non mi chieda il '300 e Tiziano...
"Allora, parlami del '300, cioè di Lorenzo Veneziano e Guariento, e poi di Tiziano"
E che cazzo, penso.
Fulminata la lampadina e improvvisate le risposte, mi chiede ancora il Tiepolo e, infine, Canova...
ma il testo si chiama viatico per 5 secoli di PITTURA veneziana, che cazzo centra uno scultore??
Vorrei chiederlo, ma la mia situazione è già un po' compromessa e desisto.
"Ti vedo un po' confuso..."
Vaffanculo
"Non posso metterti più di 25..."
"Va bene...Buon giorno..." e vaffanculo!
Firmo, prendo il libretto nuovamente ed esco fuori, respiro profondamente....finalmente la libertà!

E adesso fino a lunedì, non faccio un niente!!

It's only rock and roll



rileggendo il post denigratorio nei confronti della presunta mancanza di arte nei video che ho postato, volevo ricordare solamente che la filosofia del blog non era quella di postare solamente delle opere d'arte, ma questa avrebbe dovuto essere un "area di servizio" appunto dove potersi svagare e riportare qualsiasi stronzata con l'unico fine del divertimento(se dovessimo postare solo opere d'arte bisognerebbe vedere se anche i testi che si sono scritti in precedenza sono altrettanto altezza di quest'appellativo a questo punto). Con questo non voglio aprire un'ulteriore polemica, ma ci tenevo a precisare che secondo me la critica del post "semantica e sintassi" è fondamentalmente inutile (che sia giusta o meno!).
PS:questo commento è stato scritto in questo nuovo post poiche non volevo interrompere il singolar tenzone che si sta disputando tra me e David R sulla arte e la musica. e poi perche ripeto con questo post non volevo aprire un' ulteriore polemica inutile da protrarsi all'infinito.Ognuno ha detto la sua.

lunedì 2 luglio 2007

sabato 30 giugno 2007

Omaggio a killian

Ho passato tutto il pomeriggio a studiare 10 pagine astruse di questo cazzo di esame che è Metodologia di storia dell'arte sul capitolo "viatico per cinque secoli di pittura veneziana" di un testo di Roberto Longhi, e per la cui comprensione ho dovuto consultare ben SETTE libri (fondamentalmente perchè in questo viatico sulla pittura mancavano proprio le pitture). Dopodichè mi avvicino al computer e mi rendo conto del fatto che killian ha postato nuovamente un video che riprende quest'altro genio musicale, il quale non nasconde neppure il suo divertimento nel cazzeggiare con la chitarra strimpellando un pezzo anche simpatico e in maniera anticonvenzionale. Niente di male, per carità; ma vorrei tanto che il caro killian desse al mondo la possibilità di esprimere la sua gratitudine per cotanto amore per la musica, indispensabile nei momenti più bui, quale può essere, per esempio, passare tutto il pomeriggio tra 9 libri (2 universitari+7 di supporto per le ovvie carenze dei testi universitari); altrimenti costringerà, sempre suddetto killian, a postare appositamente per commentare.
E adesso passo al commento, che verte sulla mancanza di rispetto nei confronti di qualcuno che appassionatamente si pone con tanta disponibilità di fronte allo schermo cercando fresco materiale di confronto e partecipazione, e trova questo perdigiorno virtuosista eclettico ed esibizionista, talentuoso certo, ed anche con passione, messo in bella mostra da un blogger, o presunto tale, così timorato dal confronto da negare a tutti la possibiltà di critica diretta (ma anche di approvazione) .
Quindi posso dire che il pezzo mi è piaciuto e gradirei vedere nuovamente qualcosa del genere, e questo non era che uno scherzo per il buon killian.
E poi un pezzo musicale può dire molto più di tante parole, e killian in questo è abbastanza, diciamo, logorroico; ma adesso non ti montare la testa.

ERIK MONGRAIN - Airtap



spettacolo... la canzone rende una fantastica atmosfera...

Nancy mi chiamò sabbia



venerdì 29 giugno 2007

Semantica e sintassi

Poiché l'arte, la musica, come l'anarchia, come la libertà, sono fatte di partecipazione, oppongo ai video dei freddi ed egocentrici musicisti apparsi qui negli scorsi post, un uomo che con una tecnica altrettanto impeccabile, usa violenza sulla sua chitarra e suona nella sua canzone un lungo fantastico assolo di cuore. Cazzo.

Intanto, io tra poco vado a fare un esame, Semiologia del cinema e degli audiovisivi, e quindi auguratemi l'emozionante e per-non-so-quale-motivo-affine-ai-fortunati-esiti-in-ogni-situazione-della-vita-in-cui-ci-troviamo-a-dover-superare-una-prova esperienza dell'esplorazione dell'intestino crasso di qualche grosso cetaceo che possibilmente non soffra di stitichezza - almeno questo, e che cazzo!

JOE SATRIANI - DEVIL's SLIDE

giovedì 28 giugno 2007

Dialogo metafisico e metà idiota con me stesso

Personaggi: Raffo e Raffo

1:-ciao Raffo, come va la vita?
2:-odio quelli che mi chiedono come va la vita, comunque non le ho ancora trovato un senso, vuoi aiutarmi a cercarlo?
1:-perchè no, tanto abbiamo ancora tanto tempo, direi tutta la vita...
2:-ahahah, ma quanto sei simpatico!
1:-se tu non apprezzi il sano umorismo non è colpa mia.
2:-sano umorismo questa cazzata? Ma certo che sei proprio idiota!
1:-idiota di un'idiozia alla Jerry Lewis, o idiota idiota?
2:-che cazzo di domanda di merda è questa?
1:-è la MIA domanda di merda...è proprio vero che ti manca il senso dell'umorismo
2:-adesso basta, quel che è troppo è troppo, vieni fuori se ne hai il coraggio!
1:-ma siamo già fuori...
2:-allora entriamo dentro e poi usciamo fuori di nuovo!
1:-e poi sarei io l'idiota, eh?
2:-si
1:-no
2:-si si si
1:- no all'infinito!
2:-con te non si può parlare proprio, lo sai? Ed io che credevo fossimo così amici da essere una sola persona. Sai che ti dico: non ti voglio più vedere, maledetto!
1:- mi hai tolto le parole di bocca, lo sai?
2:-allora addio, persona sconosciuta!
1:-addio, amico di qualcun'altro...
3:- ma che succede qui?
1:-e tu chi sei?
3:-io sono Raffo
2:-ma all'inizio è scritto che ci sono solo 2 Raffo!!
3:-e da quanto tempo t'interessa quello che si scrive e si presume che tu debba fare?
2:-eh? Non ho capito...
3:-neanche io, comunque non litigate, non ce n'è bisogno dai, d'altronde: "tutto quello che ho è l'amore per te"(te in senso generico; inoltre, nell'insieme, citazione musicale, ndR).
1:-ma ormai non c'è più niente da fare per comporre cotanto insanabile divergenza!
3:-andiamo a farci una birra, dai
1&2: ok, ci hai convinto
3:-lo sapevo che una fresca birra avrebbe risolto il problema...mmmmm,birra
1:-chi paga?
2:-.....
3: paga Raffo, no?
1:-no
3:-ma non era a te, era a Raffo.
2:-cioè io?
3:-no, cioè si,...vabbè, ognuno paga per conto suo
1:-che ne pensate del nuovo Partito Democratico?
3:-io credo che sia un vuoto mezzo di ricezione di consensi che inverosimilmente riuscirà ad ottenere; inoltre è contenutisticamente sterile nelle sue proposizioni e pericolosamente instabile per ciò che concerne i suoi equilibri interni, e lo definirei ancora un partito ellittico, sincopato, un po' manierato e anche corrivo, per non dire corrosivo e iperbolico, greve, farabolico neuro-vegetativo, stressante e, soprattutto, lassativo
2:-lo credi veramente?
3:-no, volevo solo mettere su alcuni aggettivi che non utilizzo mai ma alquanto inutili, però credo veramente che sia lassativo.
1:-ma adesso godiamoci la birra, no
3:-giusto! Ma ditemi, ragazzi, come va la vita?
FINE, per ora
Cazzo devo vedere ancora Quarto potere...aaaaaaarghh!!!

ERIC JOHNSON - Manhattan

domenica 24 giugno 2007

Mickey Mouse Vs Betty Boop

Storia e critica del cinema; metodologia di storia dell'arte; storia della produzione artigianale, per non parlare della già sostenuta geografia economico-politica (un bel 30 che è oro per un esame da 9 crediti) sono motivi sufficienti per spiegare la mia duratura assenza dal blog. Ma oggi è domenica ed ho finito prima di studiare, e quindi posso scrivere qualcosa......ma non ho niente da dire, a parte che è ingiusto passare, nello stesso giorno, dallo studio di murnau-lang-dreyer a quello di walt disney!!
Io odio l'universo disneyano con le sue storie caramellose e il suo americanismo di fondo, di cui è emblema quello stronzo fighettino di Topolino, che risolve ogni situazione dall'alto della sua apparente superiorità morale derivante da un'innata tendenza alla giustizia come è intesa dall'americanismo stesso, e cioè come conservazione dello status quo, per cui gli USA o meglio la sua componente "borghese-aristocratica" dominano su tutto e tutti, e il resto (questo tutto e tutti) devono accettare incondizionatamente ciò come frutto di un giusto e sacrosanto equilibrio, sicchè ogni tentativo di rimediare a queste storture, cioè di modificare una siffatta situazione in termini di maggiore equità, cade inevitabilmente nell'ambito dell'ingiustizia e dell'errore; ed io non sono d'accordo ed è per questo che auspico il boicottaggio della walt disney e la rivalutazione dell'opera dei fratelli Fleischer (autori di Braccio di Ferro e di Betty Boop, il primo personaggio di serie animate ad essere censurato per eccessivo erotismo). Questi grandi autori usavano il disegno animato con uno stile rozzo e violento e antiestetico per combattere il sistema del conformismo!!E allora, cultori dell'animazione di tutto il mondo, unitevi!!

giovedì 21 giugno 2007

Il codice della strada cattolico



Forte: ora c'è anche la guida vaticana per automobilisti! Non ho parole per descrivere l'intensità delle risate quando ho letto il titolo dell'articolo.
Tra i consigli più interessanti, farsi il segno di croce prima di partire, e recitare il rosario tutti insieme durante i lunghi viaggi per "sentirsi immersi nella presenza di Dio" e "rimanere sotto la sua protezione". Peccato che il rosario sia anche un buon modo per farsi venire un colpo di sonno.
Comunque, in certi casi guidare con prudenza non basta, e forse affidarsi a Dio può aiutare. Forse. Ad esempio se ci si trova sulla stessa strada della donna del video. Qualcuno le faccia un esorcismo!

venerdì 15 giugno 2007

Economia e gestione delle imprese


È stata un'impresa.

martedì 12 giugno 2007

Tra due mondi


In questo mondo ci sono così tante cose che non funzionano, che mi viene il dubbio che il modo di funzionare del mondo sia non funzionare. Cioè, è plausibile, sì: il mondo potrebbe funzionare per errori. In fondo è così che si dice: sbagliando si impara. E il mondo sbaglia. E s'impara.

In continuazione succedono cose sbagliate. Bene. Giusto. Meno male! Se fosse tutto giusto, ci sarebbe qualcosa di sbagliato, o no? Se fosse tutto giusto, ci sarebbero un sacco di cose inutili, tipo il ministro della giustizia, che invece è molto utile. E se il ministro della giustizia fosse inutile, sarebbe sbagliato. Se tutto fosse giusto, il ministro sarebbe sbagliato. Invece, poiché è tutto sbagliato, il ministro della giustizia è giusto. Evviva Mastella, il ministro giusto.

Se fosse tutto giusto, i criminali non farebbero i criminali e non ci sarebbe bisogno di polizia, carabinieri e guardia di finanza, che sarebbero tutti disoccupati e morirebbero tutti di fame. E anche i ladri morirebbero di fame, perché se non fossero ladri, che sarebbero? Disoccupati.

Se tutto fosse giusto, non ci sarebbero disoccupati, tutti avrebbero un lavoro e tutti lavorerebbero di meno, proprio perché se lavorassero tutti, non ci sarebbe bisogno di lavorare tanto, e tutti avremmo tanto tempo libero e gli psicologi non esisterebbero più.

Se il mondo fosse giusto, sarebbe tutto sbagliato e staremmo tutti bene. Invece ora che il mondo è sbagliato, è tutto giusto e ci lamentiamo tutti - e questo non è giusto.

Se il mondo non è giusto, si può aggiustare.

venerdì 8 giugno 2007

Auf wiedersehen


Cominciare a scrivere è un problema. Cominciare, in genere, è un problema, ma soprattutto quando si tratta di dover scrivere.
Fortunatamente al liceo ci davano tre, a partire dal quarto quattro ore per il compito in classe di italiano, perché in genere nella prima ora non scrivevo niente: al massimo facevo qualche disegnino o ghirigoro sul foglio di brutta. Mi serviva almeno un'ora per avere ben chiaro quello che dovevo dire, e trovavo assurdo che gli altri riuscissero ad iniziare a scrivere il loro tema già pochi secondi dopo aver letto la traccia. Sin dalle medie ho considerato questa cosa un mio grande difetto: non ero capace di comunicare immediatamente ciò che pensavo. Ora ho cambiato idea. Il compito di italiano è l'unica attività scolastica in cui ho avuto una media quasi costantemente al di sopra dell'8. Una volta la professoressa mi mise 6+ o 6½ perché in quel tema scrissi la parola "cazzo", e mi disse che doveva punirmi perché era un impeto di passione inappropriato. Invece era il risultato di una lunga, lucida riflessione e un'attenta selezione tra un ventaglio di possibili espressioni.
Ma il vero motivo per cui dico queste cose è che mi serviva un po' di tempo per pensare a come scrivere ciò che sto per scrivere: ho passato l'esame di inglese: 24: un 24 decisamente rubato.
E ho deciso: dopo la laurea vado via per un po'.

giovedì 7 giugno 2007

Altamura's calling

Non mi va di studiare e sono sotto esame; il tempo fa schifo da una settimana; gli ultimi tre giorni sono stati pressochè identici...ma che palle!!
A questo si aggiunge la mia attuale scarsissima propensione a qualsiasi attività e questo post ne è la prova.
Ma perchè non c'è mai qualcosa che valga la pena di fare? Possibile che in questo paese non ci sia assolutamente nulla? Ormai sono sempre più convinto che sono io il primo artefice di questa situazione approssimativa e paranoica. Non che Altamura sia particolarmente votata all'intrattenimento dei "giovani", categoria poetica e suggestiva, ma è evidente che non si può più dare la colpa solo alle amministrazioni e agli "altri". Mi accontenterei anche di un concertino piccolo piccolo in periferia, tanto per evadere un'attimo dalla monotonia che ci attenaglia da anni ed anni, di uno spettacolo teatrale di dubbio gusto, anche di vedere 4 cani che giocano a poker; insomma, di qualcosa che mi porti ad uscire, invece di essere qui a scrivere su un blog e protestare (come al solito) senza proporre, che è la cosa più facile e che viene bene a tutti.

domenica 3 giugno 2007

Galconde

Golconda, golconda, l'anima sprofonda;
golconda, golconda, la grande baraonda....
Chi non ha mai letto una frase del genere? Cioè, chi della MIA generazione non ha mai letto nulla di simile? So che da qualche parte c'è più di uno sciagurato che non ha mai sfiorato nemmeno un Dylan Dog, ma io non lo considero un mio pari.
Nonostante che il pacifismo sia uno dei miei assunti comportamentali fondamentali, credo proprio che, se qualcuno per la strada dovesse mai chiedermi, in una circostanza del tutto fortuita ed immaginaria:"ma Tiziano Sclavi fa il calciatore, vero?", gli tirerei un bel pugno sul naso. Idem nel caso di Angelo Stano.
Non so perchè sto scrivendo un post su Dylan Dog, non lo so e non voglio neanche saperlo; diciamo che voglio fare un omaggio ad un fumetto che ha accompagnato i miei anni di crescita e formazione con i suoi scenari metafisici e le sue storie surrealiste.
Tra gli episodi che più preferisco, c'è sicuramente quello cui il quadro si riferisce, che per la precisione è del belga Renè Magritte, guarda caso pittore surrealista, e il titolo è Galconde (e non Golconde, come qualcuno potrebbe pensare...) ed è del 1953.
Un bel quadro inquietante, no? Con questi uomini che rappresentano la quint'essenza della borghesia ritratti in una situazione del tutto anormale ed imprevedibile; e sta proprio qui l'inquietudine, nel fatto che la normale quotidianità di gente inserita in un sistema che li vuole ligi solo al proprio dovere ed incapaci di vivere, possa ad un tratto finire, e quindi chiunque può smettere di essere solo un numero o un mestiere e può iniziare ad essere una persona, con i suoi bisogni e le sue pulsioni irrazionali, la sua volontà inconscia di essere libero da condizionamenti, imposti da altri e da se stessi.
Almeno la mia opinione a riguardo si struttura pressapoco così, e poi chiunque è libero di dare il significato che vuole, dal momento che l'interpretazione di qualcosa non segue schemi prestabiliti.
E mi sono accorto anche che sono andato ben al di là del tema che mi ero prefissato di trattare, e ciò non può che rendermi relativamente contento, perchè così non ho seguito un ordine chiaro e......a dirla tutta, non so cosa io stia facendo; spero solo che rileggendo possa capire quello che avevo intenzione di scrivere all'inizio....ok, basta così, è proprio vero che studiare qualcosa che riguarda l'economia fa male.
Comunque sia, dite anche la vostra sull'episodio di Dylan Dog che più vi ha attirato. A buon rendere.

sabato 2 giugno 2007

MOSQUITO BUSTERS HELP ME!!!




E CHE PPALLE NON DI NUOVO!!!!

Era una giornata tranquilla nei pressi di culonia, quando ad un certo punto mi resi conto che:

SONO TORNATE!!! QUELLE BASTARDE SONO TORNATEEEE!

MI PREPARERO A NOTTI INSONNI SPESE A VEGLIARE SUI LORO CADAVERI!!!


PS: HO POSTATO SIETE CONTENTI???

Universitàààààààààhhhh......

Come al solito, inizia la sessione d'esame estiva e non mi va affatto di studiare (oggi ho fatto solo 13 pagine!!); l'unica cosa che in un certo senso mi può consolare, è che non sono sicuramente l'unico in queste condizioni, e poi c'è chi sta peggio di me (eeheeheeh).
Ma c'è un particolare elemento che si aggiunge alla già scarsa propensione temporanea allo studio: il fatto che dei 4 esami che ho intenzione di "dare" in questo semestre, non esiste ancora la data d'appello per 3 ( non so quante persone possono vantare un primato simile!); a quanto pare i professori, che potrebbero fissarla con relativa facilità ( in quanto l'operazione non richiede particolare sforzo fisico e/o mentale), ritengono che questa, la data, sia un surplus, un favore extrauniversitario per lo studente, che dovrebbe essere preparato a prescindere.
In realtà uno di questi prof si è degnato di comunicarci l'esistenza di un esame ben 7 giorni prima che questo abbia inizio...mica cazzi eh!
Però del quarto esame conosciamo la data, peccato che la professoressa non ci dispensi dallo studio delle dispense che, ahinoi, non sono ancora recuperabili...(chissà, forse la settimana prima dell'esame riusciremo a leggerle).
E queste non sono che piccoli esempi delle disfunzioni dell' università (ovviamente del Sud, in quanto io vi parlo di quello che vedo a Lecce). Si potrebbe aprire un altro capitolo sulla necessità di avere il dono dell' ubiquita per poter seguire le lezioni, o su simpatici animaletti che scorrazzano liberamente per aule e corridoi.
Piccola aggiunta fuori tema: sono finite le lezioni del terzo anno, da questo momento devo dare solo esami ed esami e la tesi e......cazzo come sto diventando vecchio, sto per finire (con i debiti scongiuri e toccando tutto quello che riesco a trovare a portata di mano) la triennale!!! Eppure mi sento più giovane, un liceale, con annessa illusione e demenzialità. Ditemi che sono sintomi normali per un ventunenne, non vorrei entrare in terapia....

lunedì 28 maggio 2007

Sul valore segnico di un gesto in luogo di tante parole


Se mai dovessi parlare di amore e di stelle... uccidetemi.
(Charles Bukowski)


I gesti sono più comunicativi delle parole.
Hanno una radice più istintiva, radicata nel DNA, nei nostri geni, nella nostra cultura, e sono più impressionanti. Le parole no: salvo rari casi di magistrale padronanza linguistica, più vicina alla bravura di un grande pianista che a quella di uno scrittore decorato di alloro - e parlo anche di gente che non usa le parole per mestiere, per quanto questo sia possibile da concepire -, le parole sono meno efficaci dei gesti, richiedono un metabolismo più lungo per poterne assimilare il senso e le sensazioni.
Usare un gesto in luogo di molte parole aiuta a fugare una grossa percentuale, vicina alla totalità, dei rischi in cui sarebbe possibile incorrere: confusione, incomprensione, equivoco, disturbi ed errori di codificazione stessa del messaggio.
Tutto questo, però, solo in certe particolari situazioni, perché molto dipende anche da chi sia il destinatario del messaggio, dal modo in cui è abituato a reagire se si trova a scontrarsi con un gesto giudicato poco prevedibile, e dalla pregnanza del gesto.
Il gesto è un messaggio estremamente potente, e penso sia il caso di usarlo soltanto per concentrare una massa deforme ed estesa e omogeneamente slegata di parole, oppure, al contrario, per sdrammatizzarne il senso stesso, in caso di scarsa pregnanza; anche se, sul secondo caso, ammetto di nutrire dei dubbi.
Nella fattispecie - voglio dire: entrando in questioni più pratiche, esemplificative -, se si vuol usare un gesto in luogo di troppe parole nel dichiararsi a una donna, e, ancor più chiaramente, se il gesto è un bacio, è bene meditare se costei comprenda il senso del gesto. Non che ne condivida il messaggio (in tal caso potrebbe reagire con un gesto di uguale potenza, quale un ceffone), ma che condivida, o quanto meno capisca che la scelta di un bacio al posto di tante parole è dovuta a una romantica preferenza per la pregnanza, e che comunque il bacio non esclude che in seguito si possa prevedere una definizione più accurata del messaggio mediante l'uso di alcune parole, magari ben selezionate, o magari no, ma in ogni caso più efficaci in quanto espresse in relazione decisamente non equivocabile al bacio che le ha precedute.
Tuttavia è solo un'idea, e lo spazio è finito. Ciao.

(Scritto giovedì in treno sulle ultime pagine del bloc-notes)


Ovviamente dovete avere qualcosa da dire, altrimenti siete dei bastardi e non ci sono cazzi.

domenica 27 maggio 2007

Saluti

Bene, fra una decina di minuti si parte; si torna a Lecce per seguire le ultime lezioni (finalmente).
Quindi lascio il blog (per ora) alla corretta gestione degli altri degni associati, e sono sicuro che se la caveranno benissimo.
Intanto mi hanno chiamato, quindi adios amigos

sabato 26 maggio 2007

Parole, parole, parole...

E dalla luoghizzazione dei non luoghi passo ad un altro tema interessante: lo svuotamento di contenuto di termini ormai troppo inflazionati. Inizierei "alla grande" con la mia parola preferita: partito, spesso accompagnata dall'aggettivo politico. Beh, riprendendo il caro (?) Wilde, il partito mi sembra essere lontanissimo da qualsiasi parentela con la politica, la quale dovrebbe riguardare tutto ciò che ricade nella quotidianità di un normale cittadino (dall'acquisto di un kg di pane alla distanza da percorrere per disfarsi dei rifiuti in modo retto e coscienzioso).
Ma passiamo ad altro; chi di voi fruitori di telegiornali non ha mai sentito parlare di: sviluppo sostenibile e sinergie? Lo sviluppo sostenibile dovrebbe essere la capacità di utilizzare le risorse a disposizione senza compromettere la possibilità futura di usufruirne....beh, non mi sembra di essere a buon punto, allora, se già adesso i 4/5 dell'umanità vive in condizioni non proprio invidiabili; a meno che non si tratti dello sviluppo di chi è già "sviluppato" sostenuto da chi già "sostiene".
Sinergia, che bella parola, mi sembra proprio uno di quei termini utili per fare bella figura in una conversazione; peccato che non significhi proprio niente. "Agire in sinergia per aumentare la competitività...", cioè uniamoci sulla base di presunti interessi comuni per distruggere altri che la pensano come noi, ma solo in un altro posto. E perché non "agiamo in sinergia" anche con questi e magari con tutto il mondo , sicché non c'è neanche bisogno di essere competitivi?. Ma questo è un'altro discorso.
Se ci sono importanti mancanze in questa menata, gradirei mi fosse fatto presente, basta che non vi riferiate a qualcosa del genere "amore" o "emozione" e affini.

venerdì 25 maggio 2007

Non importa che tu sia Hemingway o Frank Miller o un imbianchino, se sei in treno e hai un bloc-notes e una penna nera


Ok, siamo in un'area di(s)servizio, che poi è uno di quei luoghi che uno che ha studiato semiotica chiamerebbe non-luoghi, e siamo in un blog, un luogo d'incontro virtuale, forse più luogo di un'area di servizio, ma di fatto un non-luogo nel senso materiale del termine. E siamo qui per scrivere, quindi scriviamo. Oggi scrivo sullo scrivere e soprattutto sulla luoghizzazione dei non luoghi: è possibile, rendendoli umani. Uno dei miei non-luoghi preferiti è il treno; è uno dei miei preferiti - forse il mio preferito - solo a posteriori, col senno di poi, perché è un non-luogo che non frequenterò mai più - ok, è falso: volevo dire che non lo frequenterò più regolarmente come nei tre anni di università, e comunque il mai più si riferisce solo ai prossimi mesi, nei quali prenderò il treno a intervalli più rarefatti e irregolari -; è un non-luogo che ho odiato a lungo perché legato, nel mio immaginario, ad idee dolorose come la sveglia antelucana e le lezioni più noiose e i laboratori più inutili e i soldi del biglietto che non corrispondono al valore del servizio offerto e a incontri con persone sgradevoli, però è anche legato a momenti divertenti e a persone interessanti e a letture che ti segnano e ai tanti modi di impiegare il tempo del viaggio.

Uno dei modi - il migliore - è prendere il fedele bloc-notes e la fedele penna nera e scrivere o disegnare qualcosa. In treno ho scritto un sacco di cose interessanti, tra cui le ultime negli scorsi giorni: due lettere (una in parte e una intera), vari improponibili flussi di coscienza, una poesia intitolata La grottesca burla della metasemiosi è un dramma universale e un trattato filosofico che ho chiamato Sul valore segnico di un gesto in luogo di tante parole. Le ultime due cose le ho scritte ieri, durante il mio ultimo viaggio universitario in un giorno non coincidente con le date d'esame o con occasioni legate ad esami - prenotazione o acquisto di libri; iscrizione/prenotazione sulla lista degli esami/imbucamento di statini/altre meno frequenti burocratiche formalità necessarie per poter sostenere un esame - e le ho scritte sulle ultime pagine del mio bloc-notes (mentre scrivevo ho pensato che fosse una curiosa coincidenza), con una penna che mi sono fatto prestare da una ragazza che era seduta di fronte a me, perché la mia era finita (anche la penna: sarà una coincidenza, ma poteva resistere almeno un'altra mezz'oretta!); gliel'ho chiesta usando la formula "Scusa, avresti una penna? Ne ho bisogno", e mi ha guardato strano ma non me ne sono curato troppo: ero concentrato a preoccuparmi del colore della penna, che era blu elettrico, e avevo paura di iniziare a usarla; poi mi sono fatto coraggio e l'ho poggiata sul foglio e non immaginate il sollievo quando ho visto che scriveva nero nonostante il colore palesemente blu della plastica che stavo impugnando - sono fissato per questa cosa delle penne nere: se posso evitare le penne blu, le evito.

Se siete pendolari, provate anche voi. Scrivete, disegnate, descrivete o ritraete la gente seduta attorno a voi, create storie e inventate creature o lasciatevi andare al caos dei vostri pensieri e delle forme geometriche. Scrivere in treno è divertente, in certi casi aiuta a capirsi meglio e a capire meglio il luogo che potrebbe essere il treno se non lo usassimo tutti come un non-luogo, è un ottimo esercizio di scrittura e aiuta a far passare velocemente un viaggio che altrimenti potrebbe diventare una lunga, noiosa tortura quotidiana.